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Anno 2021

ROMA -  L'Agenzia delle Entrate, a sole due settimane dalla scadenza del termine per presentare le relative istanze, modifica l'interpretazione utile per la verifica e stima del calo di fatturato tra il 2020 ed il 2019, rilevante per il riconoscimento del contributo a fondo perduto disciplinato dal decreto sostegni.

Nella sostanza, la via della semplificazione, spostata fino all'emanazione della Circolare 14 maggio 2021, n. 5, si è persa strada facendo. 

Fino alla scorsa settimana, per il calcolo del calo di fatturato rilevante per il riconoscimento del contributo, si doveva assumere il fatturato che emergeva dalla contabilità Iva aggiornata, a prescindere anche dal fatto che le fatture emesse comprendevano o meno operazioni fuori campo Iva.

Si è data rilevanza alla forma piuttosto che alla sostanza al fine di semplificare i calcoli, considerando che lo stesso principio doveva essere adottato, ovviamente, sia per il 2019 che per il 2020.

Viceversa, nella circolare del 14 maggio 2021, n. 5, tale principio generale viene smentito in più occasioni. 

Senza entrare nel merito dei singoli chiarimenti, ciò che emerge è che non tutte le operazioni fatturate devono essere incluse e, inoltre, occorre inserire nel fatturato anche operazioni fuori campo certificate con un semplice nota rilevante solamente ai fini delle imposte sui redditi.

Secondo l'A.N.CO.T, Associazione Nazionale Consulenti Tributari, a pochi giorni dal termine per la presentazione delle istanze è praticamente impossibile ricontrollare a mano tutte le fatture di due anni 2019 e 2020 per escludere quelle relative all'assegnazione dei beni ai soci ovvero includere contributi riconosciuti da Enti o corrispettivi relativi alla cessione dei terreni certificati tramite una mera nota, perché relativi ad operazioni fuori campo. 

A.N.CO.T si auspica pertanto, che l'Agenzia delle Entrate prenda atto di queste difficoltà e trovi una soluzione coerente con le norme e che eviti l'applicazione delle sanzioni per chi è stato coerente con le indicazioni date in precedenza.

 

 

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Appello dell'A.N.CO.T. per agevolare la ripartenza di moltissime aziende duramente colpite dalle chiusure imposte dall'emergenza sanitaria

ROMA - L'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari chiede la proroga del pagamento dei contributi Inps per artigiani e commercianti in scadenza il 17 Maggio 2021.

"Chiediamo la proroga per il pagamento dei contributi Inps di artigiani e commercianti previsto il 17 maggio - ha detto Celestino Bottoni presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari - in quanto queste categorie sono tra le più colpite dalle conseguenze generate sull'economia dall'emergenza sanitaria. La proroga del pagamento potrebbe rappresentare una vera e propria boccata di ossigeno per tante imprese che sono impegnate nella delicata e difficile fase della ripartenza dopo le chiusure imposte per far fronte alla pandemia da Covid-19. I consulenti tributari chiedono al Governo di formulare un provvedimento che permetta il procrastinamento del pagamento dei contributi previsto, attualmente, per il 17 maggio prossimo.

La nostra associazione - ha concluso il presidente dell' A.N.CO.T. Celestino Bottoni - ha inviato al Ministro del Lavoro una richiesta di proroga, chiedendo un immediato pronunciamento da parte del Governo e del Ministero stesso. Chiediamo un immediato pronunciamento da parte del Governo o del Ministero del Lavoro. La nostra associazione - ha concluso il presidente dell'A.N.CO.T. Celestino Bottoni - ha provveduto a inviare al Governo e al Ministero del Lavoro una apposita richiesta di proroga". 

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Semplificazione degli adempimenti, costante e incessante l'aumento delle norme fiscali che si riverbera sui modelli dichiarativi e relative istruzioni ministeriali

ROMA - La riforma fiscale dovrebbe vedere la luce entro la seconda metà del 2021. Un proposito contenuto anche nel Def Documento di Economia e Finanze e nel PNRR in discussione alla Camera.  "La riforma fiscale e soprattutto la semplificazione - ha detto Celestino Bottoni presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari - sono tematiche particolarmente "sensibili" per la nostra associazione di tributaristi e sono stati oggetto di numerose richieste formulate in diverse occasioni di confronto con le istituzioni pubbliche. Confidiamo che nella seconda metà del 2021 questi propositi si tramutino in disposizioni legislative mirate e funzionali, tali da fornire un contributo considerevole al processo di modernizzazione del sistema fiscale italiano".

Nel DEF viene evidenziato come proprio per "fronteggiare la crisi pandemica che continua a condizionare pesantemente la vita economica e sociale del Paese e del mondo intero, è necessario utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, dalla campagna di vaccinazione, all'impulso alla ricerca medica e al rafforzamento del Sistema sanitario nazionale; in campo economico, dai sostegni e ristori al rilancio degli investimenti e dello sviluppo con il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dal Next Generation EU (NGEU) e da ulteriori risorse nazionali" ed emerge come "l'esigenza primaria per la maggioranza e per il Governo è quella di sostenere i vari settori economici per il tempo necessario e di continuare a compensare le imprese e i lavoratori più danneggiati dalle misure di restrizione sanitarie, al fine di evitare la chiusura definitiva di molte posizioni lavorative e di aziende".

E' lo stesso Piano Nazionale Di Ripresa e Resilienza (PNRR) a collocare il nostro sistema tributario tra le debolezze strutturali del Paese, annoverando la riforma fiscale tra le azioni chiave per la ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee.

Nel mentre la realtà quotidiana dei consulenti tributari è purtroppo molto diversa. "In questi giorni gli studi dei consulenti tributari - ha detto il presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Celestino Bottoni - sono alle prese con l'avvio della stagione delle dichiarazioni dei redditi. Un'incombenza che certamente non si coniuga con la semplificazione:  

366 pagine di istruzioni per il Modello Redditi PF 2021, 255 per il Modello Redditi SP, 293 per il Modello Redditi SC, il tutto condito dall'attesa circolare extra-large sui Modelli 730, che l'anno scorso di 411 pagine".

Un progressivo aumento indiscriminato di informazioni dovute anche in considerazione degli aiuti stabiliti durante il periodo della pandemia. "Nelle dichiarazioni dei redditi del 2020 - ha spiegato Celestino Bottoni - dovranno essere indicate anche le somme erogate dallo Stato a favore dei soggetti che hanno subito danni economici a seguito dell'emergenza sanitaria anche se  non concorrono alla determinazione del reddito, né d'impresa né di lavoro autonomo, e sulle quali nessuna imposta deve essere corrisposta. Comunque sono informazioni che sono già in possesso dell'amministrazione finanziaria che ha provveduto direttamente all'esame delle pratiche e all'erogazione dei contributi. Anche la richiesta informazioni e dati duplicati potrebbe essere evitata in ottica semplificazione? Noi crediamo di si."

 

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Giudizio positivo dell'A.N.CO.T. al termine della riunione della Commissione degli Esperti al Ministero dell'Economia e delle Finanze

ROMA - I tributaristi dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari promuovono i criteri generali dei nuovi ISA, gli indici di affidabilità fiscale, così come illustrati, stamani, nel corso della riunione al Ministero dell'Economia e delle Finanze che tengono conto del periodo di pandemia.

"In merito ai risultati emersi nel corso dei lavori della Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità fiscale che si è svolta oggi (9 aprile 2021) - ha detto al termine dell'incontro il presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Celestino Bottoni - esprimo un giudizio generale positivo. La SOSE e l'Agenzia delle Entrate hanno messo a punto un sistema che tiene ovviamente conto dei vari DPCM per la pandemia, calando nell'algoritmo di verifica e controllo le disposizioni relative alle chiusure disposte già dai provvedimenti. Ad esempio, per quanto riguarda il numero di giornate medie lavorate terrà conto dei giorni imposti dalla chiusura forzata. Allo stesso tempo, anche le attività oggetto di chiusura con individuazione del relativo codice ATECO trovano già un riscontro a sistema di un correttivo congiunturale da COVID. A detti correttivi congiunturali da crisi, oltre quelli noti, si aggiunge uno studio sulle liquidazioni periodiche Iva oltre ad un'analisi dettagliata sull'andamento della fatturazione elettronica nel periodo 2020, esercizio d'imposta soggetto a ISA. Con questi secondi correttivi, presentati da SOSE, gli indici di affidabilità fiscale dovrebbero cogliere lo stato di crisi di ogni impresa e professionista".

"In sede parlamentare era arrivata anche la proposta di congelare per l'esercizio d'imposta 2020 l'applicazione degli ISA, visto il periodo straordinario di attività causato dalla pandemia. Viceversa, la possibilità di sterilizzare l'impatto negativo causato dal covid-19 con uno o più correttivi congiunturali darà la possibilità alle imprese e ai professionisti di poter usufruire del regime premiale con le note regole".  
Dal grande lavoro svolto dall'Agenzia delle Entrate e dalla stessa SOSE è emerso che il 28% dei contribuenti ha avuto un calo del fatturato di oltre il 33%. Tra questi, il settore dei servizi ha avuto un calo del 31,74%, il commercio del 24,25% e i professionisti del 21,70%. "Sono dati - ha aggiunto il presidente Celestino Bottoni - che comunque mettono in luce quello che è stato l'esercizio trascorso. 

Peraltro, l'A.N.CO.T., proprio nell'ultima audizione parlamentare aveva già segnalato un calo preoccupante dei vari aggregati economici e un lieve aumento della pressione fiscale. Le nostre previsioni hanno trovato conferma nei dati diffusi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze relativi al primo bimestre 2021 con una diminuzione del gettito IVA, nel periodo di riferimento, per -380 milioni di euro pari a - 2,4%. Lo stato di crisi è riconfermato anche dal calo dell'IPEF, sempre nello stesso periodo di riferimento con una riduzione di - 447 milioni di euro, pari al - 1,20%. Infine, nel periodo preso in considerazione si registra anche una diminuzione dell'IRES di -154 milioni di euro, pari al - 24,90%".  

 

 

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L’Associazione Nazionale Consulenti Tributari non ritiene sia stato raggiunto l’obiettivo di un sistema rinnovato e potenziato di sostegni

Alla luce delle risorse stanziate nel Decreto Sostegno, l’A.N.CO.T – Associazione Nazionale Consulenti Tributari -  non ritiene raggiunto pienamente l’obiettivo di assicurare un sistema rinnovato e potenziato di sostegni, calibrato secondo la tempestività e l’intensità di protezione che ciascun soggetto richiede. Pertanto, confida che nel prossimo provvedimento, già preannunciato, si possa realmente “sostenere” il sistema produttivo italiano.

Pur apprezzando l’allargamento del provvedimento in oggetto a tutti i contribuenti, e quindi anche ai professionisti, non si può che sottolineare come per l’esercizio d’imposta 2020 si debba presumere che non vi sia più spazio proprio per quelle categorie che non sono state considerate nell’anno precedente e che solo per il 2021 si rivedono al centro delle misure di sostegno – afferma il Presidente Celestino Bottoni - Necessita un provvedimento che fotografi l’intero periodo della pandemia e dia un sostegno, un ristoro su tutto il periodo di crisi pandemica al netto dei contributi già ottenuti”.

Relativamente alle disposizioni relative ai contributi a fondo perduto, che al di là di quanto rappresentato nel Decreto si assestano da un minimo del 1,67% ad un massimo del 5% dell’intera perdita subita dalle imprese e dai lavoratori autonomi nell’anno 2020, vanno necessariamente adottate misure più semplici in termini di meccanismi operativi e più inclusive in termini di parametri di accesso, così come per l’archiviazione delle cartelle bisognerebbe avere più coraggio a favore di quei soggetti che nel 2020 hanno conseguito cali di fatturato particolarmente consistenti”.

Le imprese ed i professionisti sono oggi, non domani, in situazione di asfissia finanziaria, sostiene l’A.N.CO.T. Il rinvio continuo a successivi decreti per lo stanziamento di ulteriori risorse affossa ogni speranza certa per una ripartenza che stenta proprio perché non si avverte un segnale forte dalla politica.

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