Studio dell’impatto derivante dall’eventuale eliminazione dell’IRAP sulle attività professionali, artistiche e tecniche

L’analisi dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari

ROMA – Dalle indiscrezioni delle prime bozze sul Decreto “Rilancio”, l’Associazione Nazionale Consulenti Tributari ha elaborato le prime stime sull’impatto dell’eventuale dettato normativo.

Come emerge dalla tavola che segue la cancellazione del saldo e della prima rata di acconto dell’Irap, in totale determina un risparmio per le imprese e per i professionisti di circa 4 miliardi di euro. Di questi 4 miliardi, per le professioni artistiche e tecniche, la riduzione dell’IRAP determina un risparmio di circa 370 mln di euro (vedi tavola 1).

Si tratta di un importo che viene riconosciuto a prescindere dalla riduzione dei ricavi registrata per effetto dell’emergenza Covid-19 ed esclude gli enti pubblici, gli intermediari finanziari e le imprese con volume di affari superiore a 250 mln di euro, tetto posto nella bozza del provvedimento preso in considerazione.

Tavola 1 – Distribuzione di saldi ad acconti IRAP in riferimento alla tipologia di attività svolta (periodo d’imposta 2017)

L’importo relativamente basso registrato per le attività professionali, in primo luogo, è determinato dal fatto che in relazione alla distribuzione per volume di fatturato sono moltissime le attività che possono beneficiare della franchigia IRAP di 13.000 euro e, in secondo luogo, dal fatto che i moltissimi professionisti in regime forfetario, di vantaggio, sono esclusi dal versamento dell’IRAP.

1 Per il calcolo si è considerato il 40% del totale dell’acconto dovuto dalle attività professionali scientifiche e tecniche a cui si è aggiunto il 10% del totale tributo dovuto, tenendo conto del fatto che per tali attività l’acconto per il 2019 è stato del 90%, dal momento che si tratta di soggetti che nella generalità dei casi hanno applicato gli ISA .

Tavola 2 – distribuzione del numero dei contributi in regime di vantaggio o forfetario con riferimento alla tipologia di attività (anno d’imposta 2017)

Si consideri solo che con riferimento al 2017, ossia in un anno nel quale il regime forfetario, così detto dei minimi, nelle professioni era ancora applicato con riferimento al limite di 30 mila euro di compensi, limite che, come è noto è salito a 65 mila euro dal 2019, in regime speciale (regime di vantaggio o forfetario) c’erano circa 378 mila professionisti, pari a circa il 37% dei soggetti in regime di vantaggio (vedi tavola 2) e pari al 79% degli esercenti attività professionali scientifiche e tecniche (vedi tavola 3).

Tavola 3 – distribuzione dei professionisti in ragione della tipologia di attività (anno d’imposta 2017)

Rimanendo l’obbligo della dichiarazione fiscale ai fini IRAP, e ove trovasse corrispondenza nel prossimo provvedimento quanto oggetto nella presente, una vera semplificazione sarebbe data dall’abrogazione della dichiarazione IRAP per tutti i lavoratori autonomi, come da noi più volte già richiesto anche in sede di Audizioni Parlamentari.

 

 

 

 

Stampa