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L’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari al convegno Aepi Pnrr: priorità e futuro dell’Italia.

A cura di Roberto Valeri

Giovedì 19 maggio, presso il Palazzo dell’Informazione AdnKronos, si è svolto PNRR: priorità e futuro dell’Italia, convegno organizzato dalla Confederazione Aepi, Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese.

Dopo l’apertura dei lavori da parte di Mino Dinoi, Presidente Aepi, la prima tavola rotonda su “Nuova legislatura alla prova del Pnrr” è stata moderata dal direttore di AdnKronos, Gian Marco Chiocci, ed ha visto l’intervento di Francesco Boccia, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.

Nel pomeriggio Federico Luperi, Direttore Innovazione e Nuovi Media di AdnKronos, ha moderato L’Osservatorio Aepi sullo stato del PNRR, con l’introduzione di Francesco Monaco, Capo Dipartimento supporto ai Comuni e Studi Politiche Europee Ifel Anci e gli interventi di numerosi referenti Aepi.

Celestino Bottoni, Presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari e Responsabile Aepi per le Professioni, partendo da un’analisi complessiva dello scenario economico politico, in cui è chiaro come pandemia e conflitto in corso continuino ad incidere sui valori economici italiani, ha ricordato che “il Programma Nazionale di Riforma riportato nel DEF 2022 prevede già che “La riforma fiscale è tra le azioni chiave da intraprendere per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese”. 

Sebbene non rientrino nell’ambito operativo del PNRR, ricorda il Presidente A.N.CO.T Bottoni, gli interventi per la razionalizzazione e l’equità del sistema fiscale sono comunque elementi che “possono concorrere a realizzare gli obiettivi generali di equità sociale e miglioramento della competitività del sistema produttivo già indicati nelle Raccomandazioni all’Italia”  e quindi “nel PNRR si esplicita la necessità di un intervento complessivo, che parta da una analisi operata da esperti in materia fiscale e che abbia come obiettivo principale la definizione di un sistema fiscale certo ed equo”.

 

È quindi urgente, continua Celestino Bottoni, “arrivare alla riforma fiscale per razionalizzare la normativa in un codice unico, semplificandone gli adempimenti relativi, al fine di garantire maggiore certezza, coerenza e stabilità al sistema tributario nel suo complesso e nel tempo anche in termini di efficienza e minor costi per gli adempimenti. Serve anche prevedere una pacificazione fiscale che tenga conto dei redditi dichiarati fino all’anno d’imposta 2020, anche se non già oggetto di emissione di ruolo, e con una rateizzazione che duri almeno tra i 3 e i 5 anni, in base all’importo dovuto dichiarato e non versato, parametrizzato al volume d’affari. Questo sarebbe il vero “aiuto” atteso dalle imprese e dai professionisti tutti”.

Nell’esprimere forti preoccupazioni non solo per i bilanci delle imprese, ma soprattutto per i bilanci familiari, la richiesta è quella “che vengano previste apposite misure a sostegno delle imprese meritevoli, con ulteriori forme di rateizzazione dei debiti tributari dichiarati e degli stessi contributi. È la strada per un fisco amico, con adempimenti semplificati e razionalizzati per abbattere i tempi e i costi relativi ed anche per attrarre investitori stranieri”.

Accorate e stringenti, nella loro chiarezza, le riflessioni del Presidente A.N.CO.T: “La pressione fiscale che è stimata al 43,5% è molto più bassa di quella percepita: a nostro avviso, ci si attesta almeno al 60-65% perché bisogna sommare anche tutti gli oneri tributari. Dobbiamo dire chiaramente che metà del nostro tempo è dedicato a lavorare per lo Stato. Ma non è nemmeno questo il vero problema: il  nodo sta nel fatto che noi, i soldi, dobbiamo anticiparli. La riforma fiscale è uno dei provvedimenti più importanti per dare risposta alle debolezze strutturali italiane ed è fondamentale per la ripresa che vogliamo vedere nel Paese, grazie anche alle risorse europee. Da indiscrezioni, sappiamo che nel futuro prossimo ci sarà un aumento della pressione fiscale e dell’indebitamento, sulla diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini non serve nemmeno immaginarlo in un prossimo futuro, è già presente nella misura del 10%, a causa degli aumenti dei costi dell’energia ma non solo.

Le nostre sono proposte semplici. Dobbiamo dar vita ad un fisco diverso, per riformarlo in modo civile, naturalmente…per gli onesti. Siamo indignati nei confronti dei pochi “furbetti” che hanno costretto a rivedere il 110%. La maggior parte dei cittadini crede nello Stato e merita un fisco giusto. In tema di pacificazione fiscale, se un contribuente denuncia i suoi redditi, non li omette ma è in sofferenza finanziaria, è giusto dargli tempo e non mandare a pioggia le cartelle esattoriali. Per la ripresa, che non può prescindere da semplificazione, taglio delle imposte, riforma e pacificazione fiscale, credo che dovremo attendere almeno il 2026”.

«Basta assistenzialismo, occorre una pianificazione strategica, nella consapevolezza che l’attuale PNRR- sul quale si ripongono speranze e fiducia- è già superato». Il presidente della Confederazione AEPI, Mino Dinoi, interviene a gamba tesa sull’attuale situazione che sta attraversando il Paese. «Le piccole e micro imprese e i professionisti continuano a pagare un prezzo troppo alto. Un peso non più sostenibile per quelle che invece dovrebbero essere considerate le forze vive e il vero motore di sviluppo a cui guardare con lungimiranza. Stesso discorso per i piccoli comuni che ci sembrano i grandi esclusi da questo atteso Piano e, ancora una volta, rischiano di rimanere indietro nonostante le tante promesse. Superiamo i tecnicismi e diamo nuovo slancio e nuovo valore alla politica».

Dalla Confederazione, inoltre, una spinta propulsiva attraverso tre proposte di legge di iniziativa popolare – depositate martedì- su lavoro e voucher, istituzione di un ministero del made in Italy, edilizia e detrazioni fiscali con l’emanazione di un testo unico.

Il convegno si è concluso con la terza tavola rotonda su PNRR, ecco gli interventi in campo, moderata da Gennaro Sangiuliano, Direttore del TG2.

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